Il mercato aereo italiano
a rischio connettività

Il volume dell'outbound aereo italiano è cresciuto rapidamente dopo la pandemia. Ad agosto 2024 il numero di passeggeri mensili nei nostri aeroporti ha toccato il livello massimo di 11,2 milioni, in crescita del 6,6% rispetto agosto 2023 e del 14,3% rispetto lo stesso mese del 2019.

Inoltre, rispetto ai principali competitor europei, ovvero Germania, UK, Francia, Spagna e Turchia, l’Italia ha segnato i risultati più brillanti. Gli stessi infatti registrano una crescita di passeggeri media del 2,4% sul 2023, e di solo il 5% se paragonati con il 2019.

Grazie a questi dati, da gennaio ad agosto 2024 l’Italia ha agganciato il terzo posto in Europa con 70,2 milioni di passeggeri, dietro la Spagna che conta 94,1 milioni di passeggeri, e il Regno Unito con poco meno di 91 milioni.

Il futuro

Secondo alcuni dati forniti da Iata il numero di passeggeri italiani è destinato crescere con una media del 1,23% annuo, nel periodo che andrà dal 2023 al 2043. Un dato che collocherà il Paese, in una prospettiva a lungo termine di circa 20 anni, al quinto posto fra i mercati del Vecchio Continente.

A paragone, infatti, il Regno Unito crescerà ad un ritmo del 1,52%, mentre la Spagna si fermerà poco sotto la nostra media, al 1,17%. A sorpresa però saranno Germania e Francia a compiere un balzo in avanti con una crescita annuale superiore al 2%. Ciò farà sì che nel 2043 il nostro numero di passeggeri crescerà del 28% rispetto ad oggi, ma non ci permetterà comunque di competere con gli altri.

Il mercato più grande rimarrà quello inglese, seguito poi da Spagna, Francia e Germania.

Una delle motivazioni di questo calo potrebbe essere la perdita di connettività mondiale già registrata dei nostri scali. Nel 2019 infatti dall’Italia si potevano raggiungere 1988 destinazioni. Nel 2023 erano solo 1854. “Non si tratta di crisi, ma di difficoltà oggettive legate a guerre o tensioni geopolitiche”, dicono gli esperti Iata, che avranno comunque un’influenza a lungo termine.

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