Il commento del direttore
Remo Vangelista
Si prospettano grandi fuochi d’artificio nel trasporto aereo europeo per i prossimi mesi. Completata la fase di recupero e finita (si spera) la stagione dei grandi rialzi dei prezzi, gli appetiti delle compagnie si stanno spostando sul tanto atteso consolidamento e le grandi manovre, nonostante siano appena all’inizio, fanno intuire una nuova rivoluzione nel settore.
Non solo Ita
Protagonista assoluto di questa fase il gruppo Lufthansa, che nel giro di pochi giorni ha scoperto diverse carte: dopo avere portato a casa l’affare Ita Airways e in attesa che vengano completati tutti i passaggi per ufficializzare l’ingresso nell’azionariato, dal quartiere generale di Francoforte hanno deciso di continuare a guardarsi intorno per arrivare in anticipo rispetto ai grandi competitor Air France-Klm e Iag. In poco tempo hanno così messo nel mirino nell’ordine Tap, Air Europa e Air Baltic.
Nel primo caso è stata anche presentata una proposta ufficiale, con un’offerta da circa 200 milioni di euro per il 19,9% del capitale fatta direttamente al Governo portoghese, per il vettore del gruppo Globalia, invece, dopo il fallimento della trattativa con Iag, c’è stato solo un colloquio informale direttamente a Maiorca: in entrambi i casi, però, il protagonista è stato direttamente il ceo Carsten Spohr. Diverso invece il discorso sul vettore lettone, per il quale per ora ci sono soltanto rumors riportati da Bloomberg.
Franco-olandesi prudenti
Più prudente sembra invece per ora il gruppo franco-olandese, che al momento si è reso protagonista ‘solamente’ dell’ingresso nel capitale della scandinava Sas, alle prese con una massiccia riorganizzazione per evitare il rischio fallimento. Difficile ipotizzare che si tratti dell’unica cartuccia in canna di Air France-Klm, che ha dovuto anche fare i conti con l’ingresso tardivo sul mercato delle acquisizioni per il problema della restituzione del prestito governativo in era Covid. In ogni caso quello che è certo è che nella pratica Tap ed eventualmente in quella di Air Europa il gruppo guidato da Ben Smith voglia dire la propria.
Strategia da rivedere
Diverso infine il discorso di Iag, che ha dovuto fare il passo indietro sull’operazione Air Europa, iniziata già nel 2019, per le eccessive richieste della Ue. A questo punto andranno riviste le strategie per un eventuale allargamento del gruppo che comprende British, Aer Lingus, Vueling, Iberia e Level e non è escluso che anche per Iag ci possa essere un passo avanti nei confronti di Tap.