Spohr, Lufthansa:
“Guarderemo
molto di più
all’estero”

E’ stato un vero e proprio avvertimento al proprio Paese quello lanciato dal ceo del gruppo Carsten Spohr durante un evento di Lufthansa aperto anche alla stampa tedesca: “Se le regole e soprattutto i costi rimarranno quelli attuali, dovremo sempre di più guardare all’espansione fuori dai confini nazionali per diventare veramente profittevoli”.

E’ un alert clamoroso quello del top manager, che se da una parte spiega le mire internazionali, con gli occhi ora puntati su Tap, Air Europa e Air Baltic dopo avere conquistato il fortino di Ita Airways, dall’altra mette a nudo le difficoltà che la compagnia sta incontrando in Germania. Difficoltà evidenziate dai numeri: “Il 75% del fatturato del gruppo arriva dall’estero, ma metà della nostra flotta opera in Germania”, ha detto.

Le cifre

Nel primo semestre dell’anno, secondo quanto riportato da Aviationweek, il gruppo ha fatto registrare un rosso da 427 milioni di euro contro un utile operativo da 149 nell’anno precedente. E tutto il peso ricade sui conti di Lufthansa come compagnia, perché le controllate Swiss, Brussels e Austrian stanno performando bene. Ancora Spohr: “All’aeroporto di Dresda noi paghiamo 4.500 euro per ogni decollo. A Praga ne chiedono 500. Non c’è alternativa: dobbiamo diventare più internazionali”.

Guardando avanti, Carsten Spohr teme che la situazione non migliorerà nell’immediato e che per rimettere in ordine i conti della compagnia bisognerà attendere fino al 2026. Anche perché i benefici che dovrebbero arrivare dall’ingresso di nuovi aerei in flotta per rimpiazzare quelli più vecchi per ora non si vedranno, a causa dei ritardi nelle consegne da parte della Boeing.

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