Il commento del direttore
Remo Vangelista
Incoraggiare e sostenere le nuove forme di ‘smart mobility’ attraverso un quadro normativo al passo con i tempi, riconoscendo nel Codice della Strada, fermo al 1992, le nuove forme di mobilità condivisa. Aniasa, l’associazione che all’interno di Confindustria rappresenta il settore dei servizi di mobilità, chiede al Governo di portare avanti le attese modifiche al codice della strada con una nuova formulazione che renda più agevole il lavoro di chi si occupa di car rental.
I rappresentanti dell’associazione sottolineano come il settore del noleggio veicoli abbia registrato negli ultimi anni una continua crescita: tra il 2000 e il 2018 ha immatricolato oltre 6,3 milioni di veicoli nuovi; ogni giorno per ragioni di business e turismo oltre 900mila persone utilizzano i servizi del noleggio a lungo termine, 94mila quelli del noleggio a breve termine e oltre 19mila il car sharing.
“L’attuale Codice - dice il presidente Aniasa, Massimiliano Archiapatti - costituisce, ormai, un ostacolo all’innovazione e all’affermarsi di nuovi e più sostenibili modelli di fruizione dei veicoli. Elaborato ormai oltre 25 anni fa, evidenzia da tempo profili di inadeguatezza: nel 1992 circolavano sulle nostre strade 31mila veicoli a noleggio a lungo o breve termine, oggi abbiamo superato quota 1 milione di veicoli ed è possibile prendere un’auto in affitto da pochi minuti a 5 anni”. Tra le principali proposte dell’associazione l’introduzione nel Codice di una definizione di “vehicle sharing” e l’armonizzazione delle regole per la gestione e la fruizione (accesso alle Ztl, uniformità della segnaletica stradale, accesso alle corsie preferenziali, previsioni di stalli dedicati in prossimità dei luoghi di interesse) dei servizi nei diversi Comuni, con l’obiettivo di facilitare la vita degli automobilisti e mettere gli operatori nelle condizioni di pianificare un’offerta integrata.