Modello crociera, una carta vincente

La spinta delle crociere funziona anche sull'area dei Caraibi. "Hanno un pricing molto aggressivo e un rapporto qualità-prezzo decisamente elevato - spiega Gastone Schiavon, titolare di Vvs Viaggi a Padova -; inoltre è un prodotto che decisamente convince il mercato italiano". Tanto è vero che anche le agenzie specializzate, come Mgm Viaggi di Torino, le propongono ogni anno: "Lasciando da parte il periodo delle feste - dice Eleonora Marra, addetta vendite dell'agenzia -, a gennaio abbiamo alcuni gruppi per un circuito che tocca la Repubblica Dominicana e alcune piccole isole". I prezzi sono competitivi: 1.650 euro a persona con un programma di 7 giorni. "Le crociere, in effetti, sono in crescita almeno da un paio di anni sull'area - sottolinea Silvia Bianco, responsabile di agenzia di Camelot Viaggi a Roma - ma il target di clientela è differente da quello che riempie le navi del Mediterraneo. Il prodotto resta, comunque, di livello elevato".

Le combinazioni sono molteplici. "C'è chi sceglie, con un po' di tempo a disposizione, di volare in America e di imbarcarsi direttamente là - dice Schiavon - e si trovano prezzi interessanti anche per crociere di durata più lunga dei classici 7 giorni". Un modello, quello della settimana in crociera, che fa storcere un po' la bocca ad alcuni dettaglianti: "Le crociere funzionano - dice Raffaele D'Oro, titolare di D'Annunzio Viaggi a Catania - e il modello piace al cliente italiano. Però ammetto che lo vendo con qualche perplessità: il pacchetto 7 isole in 7 giorni non mi convince, si rischia di non vedere nulla e paradossalmente di non fare neppure mare".


Disponibilità ridotta sui voli

"Nella mia agenzia, per quanto riguarda i Caraibi, le richieste sono solo per la Giamaica - racconta Mauro Pollini, titolare di Centostelle Viaggi a Firenze -. È un'isola che piace, un po' più cara di altre, ma che offre più verde e maggiori possibilità di effettuare escursioni. Eppure, mi trovo in difficoltà: devo far partire dei clienti a novembre e non trovo disponibilità sui voli". Una questione, quella dell'offerta sul volato, e non solo, che solleva anche Anna Cirino, titolare di Pergolesi Travel a Milano: "L'insicurezza provocata dalla situazione economica porta a ritardare le richieste e le prenotazioni - spiega - e questo crea problemi nel trovare posti sia sui voli che nelle strutture. Gli altri mercati si muovo prima e occupano i seggiolini e le camere".

Non è solo questione, però, del vizio italico di ritardare i tempi di prenotazione. "È evidente che l'offerta è stata ridotta - dice Gastone Schiavon, titolare di Vvs Viaggi a Padova -, manca un po' di prodotto. Ci sono meno voli e meno disponibilità sulle strutture rispetto a qualche anno fa. È evidente quando si sale sull'aereo: dieci anni fa gli operatori avevano il proprio charter, lo brandizzavano. Oggi sono in 10 a dividersi lo stesso aeromobile, e poi è chiaro che mancano i posti".

 

Pubblicato il 07/11/2011

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