Il commento del direttore
Remo Vangelista
Prima Lufthansa, poi Ryanair, ora anche easyJet nel futuro di Alitalia. Tra i vari potenziali partner che potrebbero aiutare la compagnia aerea di Fiumicino a risollevare le proprie sorti, rilevando in un certo qual modo il poco redditizio segmento del corto medio raggio, spunta adesso anche il nome degli arancioni guidati da Carolyn McCall.
Il low cost in versione ibrida
Secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore, tra le soluzioni allo studio nel piano ci sarebbe l’opzione del modello ibrido, in stile Aer Lingus, per operare sul segmento short e medium range. Una soluzione che implicherebbe un sistema tariffario misto, con opzioni a scelta del cliente: e se Michael O’Leary, ceo Ryanair, più volte ha già lanciato l’appello ad Alitalia per feederare i suoi voli lungo raggio, da Fiumicino/Abu Dhabi sembrano non ascoltare la sua proposta, per valutare invece intese con i diretti competitor di Ryanair, easyJet.
Entrambi i vettori negli ultimi anni hanno compito una scalata importante al mercato della Penisola, talvolta scontrandosi anche con le strategie di Alitalia per guadagnare share sul mercato.
La deadline della liquidità
Al momento, secondo quanto si legge sul Sole, easyJet dice di non aver avuto contatti con Az nell’ottica di stipulare intese. Mentre l'opzione Lufthansa, appoggiata dal presidente AZ Luca Cordero di Montezemolo, continua a rimanere allo studio.
Quel che è certo, è che Alitalia ha urgentemente bisogno di un partner, industriale o commerciale che sia, che si affianchi in un certo qual modo alle finanze di Etihad e del suo 49% di quote detenute in Az.
Anche perché la deadline di fine marzo si avvicina: e per quella data sembra che il vettore italiano possa arrivare all’esaurimento della propria liquidità di cassa.