Il commento del direttore
Remo Vangelista
È la Ryanair dell’Europa orientale: la compagnia che ha sbaragliato la concorrenza e, in meno di 14 anni, è salita sull’Olimpo del trasporto aereo del Vecchio Continente. E ora Wizz Air è entrata in lizza per conquistare Alitalia, ponendo il suo nome al fianco di colossi come Lufthansa, easyJet, Air France-Klm e Delta Air Lines.
Per József Váradi (nella foto), il fondatore della low cost ungherese, sarebbe quasi una nemesi storica. Alitalia, infatti, nel 1993 aveva acquisito il controllo congiunto di Malev, all’epoca vettore di bandiera magiaro: e proprio da Malev proviene lo stesso Váradi, che nel 2003 disse addio alla compagnia proprio per fondare Wizz Air. Ora, da dipendente della controllata, l’imprenditore aspira a diventare controllante.
Del resto, per il momento, la storia dà ragione a Váradi: Malev infatti è fallita nel 2012, mentre Wizz Air ha chiuso il 2017 con 28 milioni di passeggeri, pari a una crescita del del 24,1% anno su anno. E, come riporta corriere.it, punta a portare la flotta dagli attuali 87 a 256 aeromobili entro il 2026.
Il ruolo di William Franke
Ma chi c’è dietro Wizz Air? József Váradi ha fondato il vettore di cui è amministratore delegato insieme a 5 esperti del settore aereo. Nella rosa dei convolti c’è anche quello che sarà il presidente del vettore stesso: Wiliam Franke, il creatore di Indigo Partners, un nome noto per chi conosce i retroscena del mondo dei trasporti. Si tratta di un fondo di provate equity e venture capital impegnato su più fronti del low cost: detiene infatti il 100% di Frontier Airlines (Usa) e di Jetsmart (Cile) oltre a partecipazioni in Volaris (Messico) e ovviamente in Wizz Air, di cui possiede il 20,9% delle azioni.