Il commento del direttore
Remo Vangelista
La ricerca della tariffa più bassa non convince Wall Street. E le azioni delle compagnie aeree ne risentono.
L’importanza del fattore prezzo nella vendita di biglietti aerei è ormai indiscussa ed è uno dei terreni su cui i vettori si stanno scontrando. Il fenomeno low cost non accenna a rallentare e anche le major, sia in Europa che al di là dell’Oceano, cercano di tenere testa al ciclone low fare lavorando sulle tariffe. Ma la Borsa sembra non gradire.
Secondo quanto riporta ilsole24ore.com gli ultimi annunci sulla sterzata dei prezzi da parte di compagnie legacy sarebbero stati seguiti da tonfi in borsa dei vettori. Il calo è arrivo fino al 10%, anche se ovviamente varia a seconda delle singole società quotate a Wall Street.
L’indicatore comunque è chiaro: se il consumatore finale cerca il prezzo più basso (una tendenza quanto mai consolidata) ai mercati borsistici questa tendenza non piace. O meglio, sembrano non voler scommettere sulla riuscita di una strategia che insegue il trend al ribasso delle tariffe.