Il commento del direttore
Remo Vangelista
Era rimasto fermo nel cassetto, bloccato all’ultimo minuto. Ora però potrebbe tornare in pista il decreto che sposterebbe di 6 mesi i termini per la vendita di Alitalia. Secondo quanto riporta repubblica.it, il Governo uscente e i commissari sarebbero intenzionati a prolungare la fase delle trattative, anche se il titolare del Mise Carlo Calenda ha affermato che una delle offerte vincolanti presentate lo scorso martedì conterrebbe dei “passi in avanti” rispetto alla fase precedente della vendita.
Lo staesso Calenda ha però confermato che la vendita "probabilmente slitterà a fine ottobre", rispetto alla scadenza attuale dei termini, fissata al 30 aprile.
Il posticipo dei termini potrebbe aprire le porte anche a un’ulteriore scenario: il prolungamento di 6 mesi consentirebbe infatti al nuovo Governo, nel caso in cui lo ritenesse necessario, di fermare la vendita. A questo punto, potrebbero rientrare nei giochi Cassa Depositi e Prestiti e Ferrovie dello Stato, riportando la compagnia nelle casse dello Stato.
Le intenzioni dei pretendenti
Ciò che è sicuro è che al momento ci sono tre offerte sul tavolo. Una è quella di Lufthansa, che in tutto l’iter precedente non ha mai mancato di sottolineare la necessità, secondo la sua analisi, di una ‘cura dimagrante’ per Alitalia. Nonostante questo, comunque, il colosso tedesco sembrerebbe essere ancora in testa nella corsa per il vettore.
La seconda offerta è stata avanzata da easyJet insieme a Delta e Cerberus. Della partita farebbe parte anche Air France, che però ieri ha sottolineato l’intenzione di voler acquisire quote di Alitalia. easyJet ha subito precisato di non voler fornire dettagli sull’offerta, ma nei mesi scorsi la low cost aveva affermato di aver cercato di venire incontro il più possibile alle richieste dei commissari.
La terza offerta è quella di Wizz Air, che aveva dichiarato chiaramente di essere interessata solo a una parte delle attività di Alitalia, in particolare alle rotte sul corto-medio raggio.
Ora per i commissari e i pretendenti si apre una delle fasi più delicate, ovvero quella delle trattative. Proprio per queste operazioni i commissari potrebbero aver bisogno di più tempo rispetto ai 20 giorni previsti dal piano iniziale. Ed è per questo che un posticipo della scadenza del 30 aprile per la chiusura dei giochi è ormai data per sicura.
Francesco Zucco