Il commento del direttore
Remo Vangelista
Oggi ha 90 anni e 7mila ore di volo alle spalle. Fiorenza de Bernardi è stata la prima donna italiana a pilotare aerei di linea, assunta alla fine degli anni Sessanta all’Aeralpi, e la prima a ottenere il brevetto di pilota di montagna.
Fiorenza non avrebbe mai immaginato di raggiungere la cloche, la passione per la montagna era più forte. “A dire il vero da ragazzina adoravo l’alta montagna – racconta in un'intervista a Corriere della Sera -, ho girato tutte le Alpi a piedi: sognavo di comprarmi una baita in Trentino e vendere salsicce. Poi, però, mio padre…”. Suo padre, ovvero Mario de Bernardi, aviatore, colonnello dell’Aeronautica Militare e medaglia d’argento al valore militare, entrato nelle grazie persino di Gabriele D’Annunzio, la avvicinò al volo.
“Divento il mio istruttore più severo. Mi chiudeva l’indicatore di velocità e l’indicatore di quota perché, diceva, devi sapere atterrare senza strumenti”. Un serio istruttore al punto che Fiorenza non lo avvisò il giorno del suo primo decollo in solitaria. “Su un Fl3, un biposto monomotore ad ala bassa – ricorda –. Volevo risparmiargli il momento più difficile per un istruttore: quando l’allievo finalmente parte da solo”.
Da passione a carriera
Da quel giorno il volo ha colmato la vita di Fiorenza. In un primo momento come puro diletto, tra gare e spedizioni in Portogallo dove re Umberto, in esilio, aveva chiesto di conoscerla. Poi l’inizio della carriera, assunta all’Aeralpi per le rotte tra Milano, Cortina e Venezia. Ma conquistare la stima dei colleghi maschi non si rivelò impresa semplice.
“Finché – racconta al quotidiano – li affrontai in romesco”. “Ecché, annate a magnà? Bene – disse ai colleghi -, vengo con voi. A mensa, chiarii: guardate che sono qui e ci resto. Da quel momento tutto si sistemò”. La giovane pilota pretese e conquistò la gonna, poi nel ’69 arrivarono i gradi di comandante all’Aertirrena e nel ’71 l’incarico di volare lo Yak 40 in Australia.
Oggi all’età di 90 anni volerebbe ancora dalla sua Roma, ma anni fa un brutto incidente l’ha costretta ad allontanarsi dalla cloche. Quella cloche che è stata la sua vita per trentacinque anni.