Lo Stato pronto a tornare in Alitalia, via libera dal Governo

“Si è convenuta la disponibilità del Governo di partecipare alla costituzione della Nuova Alitalia, tramite il Mef, a condizione della sostenibilità del piano industriale e in conformità con la normativa europea”.

Mentre in Ferrovie dello Stato andava in scena la svolta targata Delta e easyJet, da Palazzo Chigi arrivava la nota di chiusura del vertice a tre tra il premier Giuseppe Conte, il vice Luigi Di Maio e il ministro dell’Economia Giovanni Tria che di fatto sanciva il ritorno dello Stato in Alitalia attraverso il Mef.

Conversione del prestito
Come anticipato nelle scorse settimane, l’esecutivo ha deciso di fare la propria parte in maniera diretta nel rilancio di Alitalia e il percorso che verrà seguito dovrebbe essere quello della conversione di una parte del prestito ponte da 900 milioni di euro in azioni per una quota stimata intorno al 15 per cento. Una scelta che sarebbe derivata anche dal fallimento dei precedenti tentativi dei ‘capitani coraggiosi’ prima e di Etihad dopo.

Le partecipate
Oltre al Governo un’altra quota intorno al 15 per cento dovrebbe essere affidata ad alcune partecipate da parte dello Stato. Al di là della più volte chiamata in causa Cassa Depositi e Prestiti, i nomi che circolano sono quelli di Poste e di Finmeccanica. Il tutto insieme al 30 per cento di Fs che consentirebbe ad Alitalia di avere una maggioranza italiana, lasciando ai partner industriali il restante 40 per cento.

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