Il commento del direttore
Remo Vangelista
La proposta di easyJet per l’ingresso nel salvataggio di Alitalia al fianco di Delta (e insieme a Fs) potrebbe richiedere più tempo del previsto. Secondo quanto riportato diverse fonti di stampa, nell’incontro al vertice che si è tenuto ieri a Heathrow tra le Ferrovie e la low cost, quest’ultima non si è presentata con un piano definito. E questo nonostante easyJet avesse già avanzato una sua proposta nella prima fase della vendita di Alitalia.
A fine ottobre, infatti, gli arancioni si erano fatti avanti con un’offerta per una Alitalia ristrutturata (una sorta di spezzatino), concentrata sulle attività che maggiormente interessavano alla low cost. Inoltre, prima dell’ingresso di partita di Fs entrambi i vettori si erano detti disponibili ad a entrare nella newco.
Il ruolo di Brexit
Ora la situazione sembra essere cambiata. Il vertice di ieri avrebbe dato solo il calcio d’inizio alle trattative. E non c’è ancora nessuna certezza che easyJet condivida il piano di Delta, che prevede 105 aerei (ora sono 118) e 9-10mila dipendenti contro i 12mila attuali.
L’ipotesi avanzata da Il Sole 24 Ore è che easyJet voglia chiudere la partita Brexit prima di lanciarsi nell’avventura Alitalia. Al momento, infatti, non esistono accordi tra Unione europea e Inghilterra per quanto riguarda il traffico aereo: situazione che dà non pochi pensieri alle aziende che operano in questo settore.
Nel frattempo, ieri il ministro dell’Economia Giovanni Tria ha escluso l’ipotesi nazionalizzazione, auspicando una soluzione “di mercato”.