B737 Max sotto indagine: il ‘mea culpa’ del ceo di Boeing

“È nostra responsabilità eliminare questo rischio”. Il ceo di Boeing, dopo il videomessaggio diffuso qualche settimana fa in seguito all’incidente del B737 Max di Ethiopian Airilines, torna a parlare al mercato dopo i risultati delle prime indagini. Con una comunicazione, pubblicata anche in versione video sul sito della casa di costruzione, Dennis Muilenburg (nella foto) non si tira indietro di fronte alle responsabilità della sua azienda.

“La storia del nostro settore mostra che la maggior parte degli incidenti sono causati da una catena di eventi - afferma Muilenburg -. Anche in questo caso è andata così e sappiamo che noi possiamo rompere questa catena”. Il manager, dunque, richiama i diversi fattori che hanno causato i due incidenti (Ethipian e, qualche mese prima, Lion Air), ma ammette anche il ruolo della stessa Boeing.

Aggiornamento software in arrivo
Sotto accusa, come già affermato nelle scorse settimane, il Mcas, ovvero il sistema che consente di evitare lo stallo dell’aereo. “Come ci hanno detto i piloti - ha affermato ancora il ceo -, l'attivazione errata della funzione Mcas può andarsi a sommare a un ambiente già sovraccarico di lavoro”.

Ora Boeing sta lavorando a un aggiornamento del software che consenta di rimettere il 737 Max in pista. “Siamo vicini al completamento - promette il manager - e anticipiamo che sarà certificato e implementato sui B737 Max di tutto il mondo nelle prossime settimane”.

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