Ryanair: così cambia pelle una compagnia low cost

Non è l’unico manager al vertice di una compagnia aerea che ultimamente va ripetendo la profezia sul destino dei cieli italiani: Michael O’Leary, patron di Ryanair, qualche giorno fa ha ribadito che “nei cieli europei rimarranno solo quattro big”. E a guardare l'ultima sfilza di vettori che hanno appeso le ali al chiodo - Aigle Azul e Xl Airways, per citare i più recenti -, unitamente alla valanga scatenata dal fallimento Thomas Cook, il dubbio che possa avere ragione si fa più consistente.

Di sicuro, il manager sta strutturando la compagnia da lui fondata come un vero e proprio gruppo in grado di resistere agli assalti del mercato, uno su tutti la Brexit, e alla concorrenza sempre più agguerrita delle altre compagnie. Con l’obiettivo di arrivare al traguardo dei 200 milioni di passeggeri annui entro il 2024 (sono 150 milioni ad oggi).

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