Il commento del direttore
Remo Vangelista
Continuano le trattative tra British Airways e il sindacato Unite per la sospensione dal lavoro di circa 36mila dipendenti a causa dello stop ai collegamenti del vettore provocato dall’emergenza coronavirus.
Dopo una settimana di discussioni le due parti hanno già raggiunto un accordo di massima, che prevede la sospensione (non il licenziamento) di una quota fino all’80% degli equipaggi di cabina, piloti, personale di terra, ingegneri e impiegati nella sede principale del vettore. La decisione interesserà tutto il personale degli aeroporti di Gatwick e Londn City, dopo che la compagnia ha interrotto le operazioni di volo negli scali.
Gli aiuti governativi
Attraverso il regime speciale di mantenimento del lavoro avviato dal Governo britannico per far fronte all’emergenza le persone colpite dovrebbero ricevere l’80% dello stipendio, con un limite massimo di 2500 sterline al mese. I piloti del vettore avevano già concordato un taglio temporaneo dello stipendio pari al 50%.
Per i prossimi mesi, spiega travelmole.com, la Iata prevede che le perdite delle compagnie aeree di tutto il mondo potrebbero arrivare anche a 40 miliardi di dollari.