Il commento del direttore
Remo Vangelista
Un grattacapo di cui sia Ita sia il Governo avrebbero fatto volentieri a meno ora che il processo di privatizzazione sotto il segno di Lufthansa è stato avviato. La questione delle pendenze legali con gli ex dipendenti Alitalia è stato sin da subito uno degli elementi che ha prolungato la trattativa tra le parti, visto che il gruppo tedesco ha sin da subito chiarito che nell’accordo non dovevano esserci tracce di pendenze di cui Lh dovesse farsi carico.
Ieri invece è arrivata la sentenza di un Giudice del Lavoro di Roma il quale ha decretato che i 77 dipendenti che avevano fatto ricorso in questo caso dovevano esse reintegrati in Ita. Ed è la motivazione che ha preoccupato: “Accertata la sussistenza del trasferimento del ramo d’azienda”. Una sentenza che stride con la discontinuità richiesta (e accertata) dalla Ue tra Alitalia e Ita.
Dal Mef, si legge su corriere.it, si punta a non dare enfasi alla situazione, convinti di avere fatto tutti i passi necessari per tracciare un solco profondo con il passato. Ma è pur vero che questa sentenza potrebbe essere applicata anche agli altri mille lavoratori fuori causa in questo momento, mettendo in difficoltà gli accordi con Lufthansa (che, in casi estremi, avrebbe tutti i poteri per ritirarsi). La prima mossa comunque sarà quella del ricorso, per poi valutare eventuali passi successivi.