Il commento del direttore
Remo Vangelista
Un brutto trimestre per Ryanair, che ha visto gli utili netti al ribasso del 93% rispetto all’anno precedente, a 15 milioni di euro contro i 211 milioni dello scorso anno, nonostante un aumento del fatturato del 17% a 2,7 miliardi.
A compromettere il risultato del vettore irlandese l’aumento dei costi del carburante e del personale a cui si è aggiunta la cancellazione dai siti di prenotazione online a partire da dicembre, decisione che ha pesato sulle prenotazioni di Natale.
Positivi invece i nove mesi terminati a dicembre, con un aumento dei profitti netti del 39% a 2,19 miliardi di euro. Eventi come la guerra in Medio Oriente e in Ucraina e i ritardi nelle consegne dei Boeing hanno indotto la compagnia a rivedere al ribasso le previsioni sugli utili netti annuali in un intervallo compreso tra 1,85 e 1,95 miliardi di euro rispetto ai precedenti 1,85-2,05 miliardi.
“Non dobbiamo essere ossessionati dai risultati trimestrali perché i costi sono sotto controllo e il divario tra noi e gli altri concorrenti si sta allargando” ha detto il ceo Michael O’Leary durante la conference call con gli analisti, riporta Il Sole 24 Ore. La compagnia per contrastare l’andamento difficile ha stretto nuovi contratti con i siti online LoveHoliday e Kiwi per garantire l’abolizione di sovraprezzi sui biglietti aerei. Sul fronte del costo del carburante, per calmierare gli aumenti nel trimestre la compagnia ha sottoscritto un nuovo contratto di hedging che prevede l’allungamento delle scadenze a partire dal prossimo anno fiscale che inizia ad aprile.
Intanto, per la prossima stagione estiva, O’Leary prevede una forte domanda, ma la capacità di posti offerti sarà inferiore rispetto allo scorso anno al 91-92% rispetto ai livelli pre-Covid contro il 93% del 2023 a causa del processo di consolidamento in corso fra le compagnie aeree europee, il fermo del 10% della flotta Airbus per i problemi ai motori e i ritardi nelle consegne di aerei.