Il commento del direttore
Remo Vangelista
Le compagnie aeree registrano un numero crescente di cancellazioni per la Thailandia in provenienza da Europa ed Asia. Sono diverse migliaia le persone che hanno annullato le proprie vacanze nelle stazioni balneari del regno in pieno picco stagionale. Da sola, l'isola di Phuket attira ogni anno 2,75 milioni di turisti e incassa 2 miliardi di dollari. "Il numero dei passeggeri in arrivo a Phuket è sceso del 40% dopo l'arrivo dello tsunami - afferma Chaisak Angkasuwan, direttore generale del Dipartimento dell'aviazione civile – e un certo numero di voli charter provenienti dalla Corea del Sud sono stati annullati". La compagnia Orient Thai Airlines, che assicura dodici voli diretti a settimana tra Hong Kong o la Corea del Sud e Phuket, conferma l'annullamento delle prenotazioni per il mese prossimo, pari ad una perdita di circa 2 milioni di euro. Il vettore nazionale Thai Airways International avrebbe calcolato che la metà dei vacanzieri che dovevano arrivare in Thailandia questa settimana rinunceranno al viaggio, per perdite finanziarie pari a 270 milioni di baht (5,4 milioni di euro). Japan Airlines, che movimenta quotidianamente 1.500 persone in Thailandia, stima una perdita del 20% delle prenotazioni. Il direttore generale di Lufthansa, Wolfgang Schmidt, riconosce che diverse prenotazioni sono state annullate e qualche volo charter soppresso. Ma non tutti i mercati sono stati così severamente toccati: i Boeing 747 giornalieri di United Airlines su Bangkok hanno viaggiato pieni nel periodo di Capodanno. La Thailandia è la prima destinazione turistica del Sud-Est asiatico, con 10 milioni di arrivi che rappresentano il 6% del Pil