Terremoto Centro ItaliaGli hotel aprono le porte

Sono 5mila i posti letto già reperiti negli hotel della costa marchigiana per ospitare gli sfollati. Ma sono una goccia nel mare nel dramma di 100mila persone che ora dopo ora, scossa dopo scossa, hanno visto ridurre in macerie il lavoro di una vita.

Il terremoto ha di nuovo colpito duramente, il 30 ottobre scorso, le terre già martoriate del Centro Italia e dalle 7.40 di domenica scorsa si sono susseguite 1.100 scosse fra Umbria e Marche che, se non incidono sulle strutture, pesano come macigni sulle spalle di chi in quei luoghi viveva.

La situazione nelle Marche
“Da quello che ci ha comunicato la Protezione civile – dice Emiliano Pigliapoco, presidente di Federalberghi Marche – sono 25mila solo gli sfollati marchigiani, su un totale fra Marche e Umbria, di 100mila persone. È anche vero che di quei 5mila posti letto già identificati non tutti sono già occupati, ma bisogna capire queste persone: cercano di stare il più vicino possibile a casa”. Così gli hotel di Civitanova sono presi d’assalto, mentre su quelli di Senigallia, ad esempio, si sta utilizzando un 10 per cento delle disponibilità.

“Noi cerchiamo di rispondere alla richieste della Protezione civile – dice ancora Pigliapoco -. Adesso vediamo se riusciamo a riaprire qualche struttura, anche sul Conero, che sarebbe chiusa per l’inverno. Dobbiamo trovare il modo di ospitare i nostri conterranei”.

La richiesta agli albergatori è quella di dare disponibilità ad ospitare gli sfollati per circa 6 mesi, un tempo che non andrebbe a creare problemi agli hotel per essere pronti per la prossima stagione estiva. “Abbiamo avuto l’esperienza del terremoto dell’Aquila: dopo un certo periodo di tempo, messe in sicurezza le zone, si cerca di risistemare gli sfollati più vicini alle abitazioni o di farli rientrare. E prima, per noi è un dovere accoglierli”.

Umbria, arrivano gli sfollati
Intanto, in Umbria sono già oltre 30 le strutture che hanno dato disponibilità ad accogliere gli sfollati della Valnerina: i primi trasferimenti sono partiti alla volta di Perugia, Todi, Città di Castello, Assisi, Spoleto, Gubbio, Terni e del Lago Trasimeno, per un totale di quasi 500 camere. “Non consentiremo l’abbandono di paesi e borghi – dice la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini -. Il nostro compito è garantire a tutti coloro che, per ragioni diverse, non vogliono o non possono lasciare la Valnerina, una sistemazione adeguata. Per questo abbiamo chiesto e ottenuto tende collettive che sono state montate e si stanno montando in queste ore, mentre abbiamo già avviato tutte le procedure per realizzare delle aree con container, dove poter trascorrere l’inverno, prima della realizzazione dei villaggi con le casette, che auspicabilmente saranno allestiti per la primavera-estate”.

In attesa che terra smetta di tremare.

Ti è piaciuta questa notizia?
Condividi questo articolo
Iscriviti a TTG Report, la nostra Newsletter quotidiana
Più lette
Oggi
Settimana