Il commento del direttore
Remo Vangelista
Nessuno, forse, è più coerente con il proprio personaggio. Lui non delude mai le aspettative. Lui è Flavio Briatore. Un vero brand manager di se stesso e del suo impero luxury di ristorazione, hospitality ed entertainment. Un forziere da 60 milioni di euro di fatturato tra Italia, Londra, Dubai e Montecarlo, che macina soldi a getto continuo.
Ospite ufficiale all’Assemblea Federalberghi - a Capri, non un posto qualsiasi! - ha portato con sé l’audacia delle battute e la sagacia di chi sa fare bene i conti con gli interlocutori, il ministro del Turismo Centinaio, giusto per citare il più rilevante… “Ho accettato con entusiasmo l’invito di Bernabò Bocca (presidente Federalberghi, al centro nella foto con Briatore e il ministro Centinaio) perché il turismo è un settore che mi interessa molto e lo considero una risorsa enorme che andrebbe sfruttata meglio”.
Abbandonata la terminologia istituzionale, Briatore ha preferito scegliere modi più diretti e efficaci per lanciare il suo messaggio: “In Italia il turismo di lusso non sappiamo gestirlo. Gli alberghi belli di trent’anni fa sono rimasti uguali a se stessi. Non c’è la capacità di creare la movida, il divertimento. Non basta il mare, bisogna trattenere e intrattenere la gente. Al turista che può spendere devi dare la possibilità di spendere, spendere!”.