Agenzie, primo
trimestre
in “chiaro-scuro”

Un bilancio in “chiaro-scuro” quello che traccia Assoviaggi Confesercenti per il turismo organizzato nel primo trimestre del 2025. Dall’indagine realizzata dal Centro Studi Turistici di Firenze per l’associazione su un campione di 738 agenzie emerge come, nonostante la voglia di viaggiare degli italiani, i rincari stiano gravando sia sui turisti che sulle agenzie di viaggi.

Se da un lato l’aumento delle richieste dovrebbe dare una spinta ai fatturati, dall’altro continua la contrazione del margine operativo delle imprese, sotto assedio per l’incremento dei costi operativi e di gestione delle imprese.

La crescita dei fatturati - rimanrca l’indagine - è dovuta sia all’inflazione che a un lieve rafforzamento della domanda: nei primi tre mesi dell’anno 800mila italiani hanno fatto un viaggio. Di questi 600mila hanno viaggiato oltre confine, ma a seguito degli aumenti dei prezzi l’offerta di fascia media è diventata la soluzione più ricercata da chi ha un budget contenuto.

Una fetta di clientela ha optato per pacchetti ‘innovativi ed esclusivi’, ma con un buon rapporto qualità-prezzo.

Fatturato in agenzia e costi

Le stime di fatturato delle agenzie parlano di un incremento del 4,2% rispetto allo stesso periodo del 2024, in linea con le aspettative di inizio anno del 70,5% degli imprenditori intervistati. Le performance migliori si registrano nelle adv del Nord Est (+5,9%) e del Nord Ovest (+4,7%), mentre per le imprese localizzate nel Centro e nelle regioni del Sud e Isole si stima una variazione del +3,7%. Complessivamente, il 42,6% del campione ha segnalato una tendenza di crescita, contro il 17,6% di segnalazioni di diminuzione e il 39,8% di stabilità sullo stesso periodo del 2024.

Quanto ai prezzi, dopo un 2024 di inflazione persistente, anche nei primi mesi del 2025 sono stati registrati ritocchi tariffari da parte dei fornitori dei servizi, con inevitabili ripercussioni sia sui consumatori finali sia sulle imprese del turismo organizzato, che hanno rilevato un appesantimento del +9,2% di costi operativi. In particolare, l’indagine ha rilevato un incremento dell’11,5% dei prezzi dei servizi di trasporto e del 12% dei servizi di alloggio e ristorazione, probabilmente influenzati dai maggiori costi energetici, mentre più contenuti risultano gli aumenti degli altri fornitori dei servizi.

Aumentano i costi di gestione

Nelle agenzie, il 65% del campione ha registrato aumenti medi anche per numerose voci di costo di gestione: la stima del valore medio complessivo è di un incremento del 7%. Le voci che hanno pesato maggiormente sono energia (con un boom del +12,9%) e polizze obbligatorie per l’esercizio dell’attività (+9,3%). In generale, tutte le voci hanno ricevuto segnalazioni di incremento, da telefonia e marketing digitale (+6,1%) al costo del lavoro (+4,5%).

Ma nei primi mesi del 2025 sono emerse altre dinamiche congiunturali, che sicuramente avranno un riflesso sui margini operativi delle imprese. Il 24% delle agenzie ha registrato una diminuzione delle commissioni riconosciute dai fornitori, contro il 64% di segnalazioni di stabilità nei rapporti commerciali e il 12% di imprese che ha segnalato il segno più sul valore delle commissioni.

“Gli italiani continuano a dimostrare un forte interesse per i viaggi, anche se l’aumento generalizzato dei costi ha ridotto l’accessibilità, in particolare per le famiglie della classe media”, commenta Gianni Rebecchi, presidente nazionale di Assoviaggi Confesercenti. “La corsa dei costi operativi e dei costi di gestione, inoltre, sta mettendo sotto pressione i margini delle imprese. Il rialzo delle tariffe energetiche, che ha visto un aumento quasi del 13%, insieme agli incrementi nel costo delle polizze obbligatorie e del lavoro, sta mettendo a dura prova il nostro comparto che, di fatto, è escluso dai benefici del Decreto Bollette”.

Per il presidente nazionale di Assoviaggi Confesercenti “bisognerebbe invece varare misure specifiche per aiutarlo a fronteggiare il picco dei costi energetici. Anche le polizze catastrofali obbligatorie non possono diventare l’ennesima voce di costo. Il 2025 sarà perciò l’anno in cui i margini netti devono essere attenzionati, nonché la bussola che orienta la gestione e le scelte per la propria impresa”.

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