Il commento del direttore
Remo Vangelista
“Interrompiamo la nostra collaborazione con il CIO”. Gli albergatori francesi scelgono la strada della battaglia contro il Comitato olimpico, che in vista delle Olimpiadi di Parigi del 2024 ha siglato una partnership con Airbnb, definita dall’associazione degli hotel d’Oltralpe come “totalmente irrispettosa nei confronti delle professioni alberghiere”.
L’associazione degli albergatori francesi era stata coinvolta fin dall’inizio nell’organizzazione dei Giochi del 2024, ma ora la scelta del CIO di aprire anche alla piattaforma di affitti brevi cambia le carte in tavola. E non solo per la Francia.
L’accordo, infatti, dovrebbe coinvolgere tutte le manifestazioni olimpiche, a partire da Tokyo 2020 fino al Milano-Cortina 2026, cosa che sta provocando un’alzata di scudi da parte delle associazioni degli albergatori in Europa e nel mondo intero.
“Condividiamo lo sdegno dei colleghi parigini – dice il direttore di Federalberghi Alessandro Nucara -. Per la candidatura relativa alle Olimpiadi invernali del 2026, è stato chiesto ai singoli alberghi italiani di sottoscrivere una lettera di impegni. Sembra di capire che questo vincolo non sia stato applicato ad Airbnb, per il quale sono state coniate nottetempo delle regole ad hoc. Non è peraltro chiaro se l'accordo annunciato nei giorni scorsi dal CIO fosse già in vigore ai tempi della candidatura di Milano e Cortina o se in quel caso le intese abbiano viaggiato su altri binari. Spiace sapere che gli imprenditori italiani siano stati discriminati. Speriamo di non dover apprendere in futuro che i giochi olimpici invernali hanno visto la luce sotto una cattiva stella”.
Rincara la dose il suo collega francese Franck Trouet: “È un errore per il CIO, perché dovrebbe essere il custode dei valori olimpici. I tre valori olimpici fondamentali sono Eccellenza, Amicizia e Rispetto. Il rispetto è sinonimo di fair play e di lotta contro il doping e qualsiasi altro comportamento non etico. E sembra che invece qualcuno parta avvantaggiato rispetto agli altri”.
Anche dalla Germania, Markus Luthe, direttore German Hotel Association (IHA), non si sottrae nell’esprimere il suo sdegno: “Dal mio punto di vista, questo accordo sarà un danno anche per l'accettazione dei Giochi olimpici da parte delle città ospitanti, che ora devono anche tenere conto di un indebolimento della loro pianificazione urbana, delle controversie fra vicini e di ulteriori perdite fiscali”.
Dichiarazioni di solidarietà agli albergatori e sdegno per l’accordo stanno arrivando da tutte le parti del mondo.