Il commento del direttore
Remo Vangelista
Il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca (nella foto), prende ancora posizione in merito all’aumento della tassa di soggiorno che tanto fa discutere da ieri. “Si tratta di un provvedimento che andrebbe a colpire solo alcune località turistiche e che produrrebbe un danno di immagine a livello internazionale per il sistema alberghiero italiano – spiega al Corriere della Sera -. Sorprende che in tutta la manovra finanziaria l’unica misura che riguarda il settore del turismo abbia un carattere punitivo e non ci sia alcuna politica o norma volta a favorirne lo sviluppo”.
Perché l’introduzione della tassa “darebbe luogo a un significativo aggravio per i turisti in alcune aree. A Firenze o a Rimini, per esempio, una famiglia di 4 persone verrebbe a spendere 40 euro al giorno in più oltre al costo dell’hotel se l’imposta fosse applicata nella sua aliquota massima”.
Come alternativa percorribile, Bocca segnala la possibilità di inserire una tassa di soggiorno calcolata in percentuale sul costo della camera. E propone l’istituzione di un “organismo in cui gli albergatori siano rappresentati per decidere dell’utilizzo dei fondi raccolti”, in quanto la gestione di della tassa è in verità un onere aggiuntivo che grava sulle imprese alberghiere senza che esse ne traggano vantaggio.