Il commento del direttore
Remo Vangelista
Lenta, anzi lentissima. La ripresa dell’inbound nella Capitale incomincia a farsi palpabile, ma i numeri del pre-pandemia sono ancora inimmaginabili e la luce in fondo al tunnel è ancora troppo flebile.
Una stagione, quella di Roma, dai tratti molto incerti e decisamente sbilanciata verso i mesi autunnali.
“Prenotiamo una camera in più ogni giorno - analizza Francesco Lazzarini, ceo del gruppo romano Omnia Hotels (nella foto con il fratello Riccardo, coo del gruppo) -: piccoli segnali di movimento ci sono già adesso, ma il grosso delle prenotazioni ce lo aspettiamo per settembre e ottobre”.
In questi giorni, aggiunge infatti, l’ufficio booking è in forte trepidazione, ma si tratta perlopiù di richieste per l’autunno: “Tutti i nostri mercati ricominciano ad affacciarsi - sottolinea Lazzarini -, dal leisure europeo a quello statunitense e sudamericano, fino ai viaggi d’affari e alla clientela corporate”.
Ed è soprattutto a quest’ultima tipologia di utenza che si rivolge la new entry del gruppo, quell’Hotel St. Martin che avrebbe dovuto essere inaugurato a Pasqua 2020 ma che comunque, nonostante tutto, ce l’ha fatta ad aprire le porte ai suoi ospiti il 10 giugno. "Il suo centro congressi è assai apprezzato - precisa Lazzarini - e stiamo incominciando a organizzare eventi aziendali già in questi giorni".
Percorso a ostacoli
L'apertura del settimo albergo romano non è che un ulteriore passo in avanti in quello che Lazzarini definisce un percorso di ‘lucida follia’, iniziato lo scorso anno con la decisione di riaprire tutte le strutture della Capitale in piena pandemia, nonostante l’assenza dei mercati long haul. “In un momento così ci sembrava importante dare una spinta emotiva forte, un segnale di fiducia nel futuro. E poi non ci siamo voluti fermare, ed ecco il St. Martin”. Una struttura versatile che, oltre a essere particolarmente adatta agli eventi, come spiega Lazzarini “è una casa accogliente anche per il leisure”.
Il pricing dev'essere congruo
Il momento continua dunque a essere difficile ma proprio adesso, secondo il ceo, occorre tenere duro sul fronte dei prezzi: “È importante non lasciarsi trascinare nel gioco al massacro - ribadisce Lazzarini -. È chiaro che certe tariffe del pre-Covid non possono essere riproposte ora, ma bisogna comunque sforzarsi di mantenere un livello sostenibile di pricing, anche perché il protocollo anti-Covid è un costo aggiuntivo cui dobbiamo far fronte”.