Il commento del direttore
Remo Vangelista
L’hospitality, lo abbiamo detto diverse volte, sta cambiando volto e gli alberghi si adeguano alle nuove necessità della clientela aprendosi sempre di più all’esterno, in un dialogo costante con la popolazione urbana che arricchisce l’esperienza di soggiorno degli ospiti stessi, dando loro l’occasione di interagire con la città.
Una prospettiva diversa
Ma se la maggior parte delle strutture ricettive rivede la funzione delle hall e delle aree comuni senza tuttavia rivoluzionare architettonicamente gli spazi, c’è un progetto che rimescola le carte anche dal punto di vista strutturale: è l’albergo ‘upside down’, l’Hotel Porta Mascarella che lo studio Open Project sta edificando a Bologna e che segna una nuova tappa nell’hospitality di Value One, sviluppatore immobiliare con sede a Vienna.
L’albergo, costruito ex novo su un’area delle ferrovie, è in una posizione a cerniera tra il centro storico e la nuova espansione urbana a Nord, vicino al quartiere fieristico che si sta sviluppando. Si innalza su 12 piani più uno interrato, avrà 305 camere e si ipotizza verrà ultimato a fine 2023.
La rivoluzione del concetto di ospitalità
Fin qui i numeri, ma la parte che ci interessa di più è quella relativa al progetto. “L’obiettivo è ambizioso - spiega a TTG Francesco Conserva (nella foto), alla guida di Open Project insieme a Maurizio Piolanti -: rivoluzionare il concetto tradizionale di albergo sovvertendo la gerarchia abituale degli spazi e la loro fruizione”.
Ecco dunque che gli ambienti comuni e di accoglienza, abitualmente al piano terra, all’Hotel Porta Mascarella saranno invece al decimo piano, dove sorge la Sky Square: “Una vera e propria piazza tra le nuvole – spiega Conserva – completamente aperta alla vista sul centro storico della città, grazie al parapetto vetrato. Qui troveranno posto, oltre alla reception per i clienti dell’albergo, un bar, un ristorante, una lounge con una fontana, ma anche un’area congressuale e altre per il coworking: tutti servizi disponibili anche per i cittadini. Un modo per aprire uno spazio di solito di esclusiva fruizione dei clienti dell’albergo, facilitando le interazioni tra molteplici tipologie di pubblico”. Sopra la Sky Square resteranno altri due piani liberi, affittabili ad attività locali.
Focus sulla mobilità dolce
L’ex area ferroviaria si riconnette, dunque, al centro grazie agli spazi comuni. Ma anche grazie alla mobilità dolce, un focus importante del progetto: “L’hotel, che si trova in uno spazio ‘tagliato in due’ dal fascio dei binari - spiega Conserva -, si ricongiunge al resto della città grazie a un ponte ciclopedonale che parte da un piano intermedio dell’edificio e oltrepassa i binari: una passerella verde di collegamento con le piste ciclabili che portano fino in centro”. Le biciclette, inutile dirlo, le fornirà l’hotel: un modo per intercettare anche la clientela business che si muove in treno con l’alta velocità e in bici per l’ultimo miglio, arrivando nel cuore di Bologna in un percorso continuo e senza auto, che azzera l’impatto ambientale.