Il commento del direttore
Remo Vangelista
Forse il vero lavoro degli albergatori è capovolto, forse il loro primo interesse non sono i clienti che occupano le camere, ma il pubblico che affolla ristoranti, bar, palestre e spa dell’albergo, utilizzandoli come strumenti per il tempo libero.
Questa almeno è la visione di Sébastien Bazin (nella foto), chairman e ceo di Accor, in Italia per Ithic: “I servizi di un hotel aperti alla cittadinanza – ha detto secondo quanto riporta Pambianco News – sono molteplici: dal bar al ristorante, dalla palestra alla spa alla terrazza, passando anche per le lobby e gli spazi allestiti per lavorare da remoto. Gli alberghi devono aprirsi a questi nuovi mix di richieste, come la possibilità di offrirsi una vacanza in una struttura di lusso nella città in cui si vive. In Usa, ad esempio, la domenica sera c’è il pienone negli hotel”.
Secondo Bazin, insomma, il primo interesse degli albergatori dovrebbe essere la comunità locale, perché, sostiene, il 60% dei ricavi arriva dalle persone che vivono sul territorio e solo il 40% dall’occupazione delle camere.
E il ceo di Accor si dice ottimista anche per il futuro dell’hotellerie: “Il comparto dell’hospitality – ha confermato Bazin – è cresciuto del 5% anno su anno negli ultimi 50 anni. Non conosco un altro settore che in mezzo secolo sia cresciuto così tanto. La domanda ha sempre superato l’offerta”.