Il commento del direttore
Remo Vangelista
Il rincaro energetico mette a rischio tutto il settore dell’hospitality perché, oltre a incidere sulle spese vive delle strutture, frena la propensione ai viaggi da parte della clientela, a sua volta colpita dall’aumento vertiginoso dei costi delle utenze domestiche.
A lanciare l’allarme questa volta è la Federalberghi viterbese, che pur rilevando, per i mesi di settembre e ottobre, un incremento di presenze di quasi 20 punti percentuali si dichiara molto preoccupata per i prossimi mesi: “Niente illusioni, ci aspetta un inverno durissimo” sottolinea il presidente Luca Balletti.
Ad eccezione del ponte del primo novembre “con prenotazioni che continuano ad arrivare grazie anche al bel tempo”, le previsioni per i prossimi mesi - come riporta Il Messaggero - sono nere al punto da mettere un pesante punto interrogativo sulla sopravvivenza stessa delle strutture ricettive tradizionali.
“L’ultimo rapporto nazionale prevede che il 6% potrebbe non riuscire a proseguire la propria attività nel corso del 2023, mentre un 12% non è in grado di valutare ora se ce la farà o meno - continua Balletti -. Dati che credo possano essere adottati senza problemi anche per la nostra provincia”.