Il commento del direttore
Remo Vangelista
“Se il 2022 è stato l’apripista che ha dato inizio alla nascita di nuovi hotel su tutto il territorio di Israele, il 2023 creerà le fondamenta per quello che speriamo diventi un trend”. Kalanit Goren, Consigliere per gli Affari Turistici, Ambasciata d'Israele e direttrice Ufficio Nazionale Israeliano del Turismo in Italia, commenta con queste parole l’exploit di nuove aperture alberghiere del Paese, aperture che nel 2022 hanno preso il nome di Stay Eilat ad Eilat, The Blend a Nazareth, Theodor Boutique Hotel e The David Kempinski a Tel Aviv. Quest’anno sarà invece la volta di Swell Beach Hotel ad Ashdod e Pullman Hotel a Gerusalemme. Sono poi iniziati i lavori del Midbar ad Arad, che dovrebbero essere completati entro il 2025.
Entro il 2026 verranno inoltre aggiunte fino a 4.000 camere lungo la costa che va da Eilat al Mar Morto, aumentando sostanzialmente le strutture ricettive esistenti.
L'anno dei boutique hotel
Guardando alle nuove aperture, il 2022 è stato all’insegna dei boutique hotel, a cominciare da Stay Eilat, a meno di 2 km di di distanza da alcune tra le più belle spiagge della città: The Pearl, Kisuski e Miki. Anche The Blend, della catena alberghiera Golden Crown, è un boutique hotel con 70 camere, sulla strada più trafficata di Nazareth, a pochi minuti dalla Città Vecchia.
Sono invece 34 le sistemazioni del Theodor Boutique Hotel, del gruppo internazionale Brown Hotels. Costruito nel 1935, il Theodor Brown è un edificio con uno stile Bauhaus e si trova tra alcuni dei più famosi ristoranti e locali notturni di Tel Aviv. Infine tra le new entry spicca il 5 stelle The David Kempinski Tel Aviv, che si affaccia sul lungomare della città. Si erge su 34 piani e vanta 250 camere, la maggior parte con vista sul mare, tra cui 56 suite, oltre a ristoranti kosher, un whisky bar e un cigar bar, due piscine, una spa, spazi per eventi e strutture di intrattenimento.