Il commento del direttore
Remo Vangelista
Novità per le strutture che lavorano con Booking. Il portale sta infatti contattando i suoi fornitori per avvisare che a partire dal prossimo 1 maggio, in linea con le normative dell’Ue, verrà modificato il modo in cui viene applicata l’Iva alle fatture delle commissioni.
In sostanza, dice Booking nella sua comunicazione, dal prossimo maggio è necessario che le aziende che operano attraverso il portale comunichino al portale stesso un numero di partita Iva valido per le transazioni nell’Ue. Nel caso in cui l’azienda non abbia la partita Iva richiesta, Booking applicherà l’Iva alle fatture delle commissioni, per il 22% della commissione stessa: la tassa sarà versata, secondo quando si legge nella comunicazione, alle autorità fiscali italiane.
Il portale precisa che il nuovo calcolo non andrà ad incidere sull’Iva applicata al prezzo del soggiorno pagato dagli ospiti, ma solo riguardo alle fatture delle commissioni inviate all’azienda partner.
Esprime soddisfazione il direttore generale di Federalberghi Alessandro Nucara: "Gutta cavat lapidem. Il tempo è galantuomo, apprezziamo il fatto che il portale si sia finalmente deciso ad applicare la legge italiana e ci auguriamo che si provveda presto anche a mettere in regola le partite pregresse e che si registri un ravvedimento operoso anche sul versante della ritenuta alla fonte sulle locazioni brevi – dice -. Rivolgo un pensiero commosso a Luca Libardi, compianto consigliere di Federalberghi, che nel 2016 aveva segnalato l'anomalia nel comportamento dei portali e aveva ispirato la segnalazione che Federalberghi presentò all'Agenzia delle entrate sull'argomento."