Bocca e il danno degli allarmismi
sul meteo

Il danno c’è, soprattutto per le mete balneari, anche se quantificarlo non è facile. Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi, si scaglia contro quello che definisce meteo-terrorismo, ossia la pessima abitudine di alcuni giornalisti che, spiega dalle colonne de il Giornale, fanno “titoloni che parlano di caldo e di siccità da record, poi uno va leggere e scopre che la situazione non è così grave. Vengono create notizie allarmanti e troppo spesso non veritiere - aggiunge -, previsioni persino discordanti tra loro che provocano grossa confusione nell’utente finale e perdite al nostro settore”.

Allarmismi che, spiega, condizionano soprattutto la clientela italiana e quella europea, che consultano le previsioni per prenotare vacanze a breve termine.

Gli italiani tagliano la spesa

Intanto, però, proprio il meteo instabile ha condizionato le presenze di giugno “mentre a luglio e agosto - spiega Bocca - il mare italiano vive soprattutto del turismo interno, che però accusa gli effetti dell’inflazione. Il costo della vita aumenta e qualcuno decide di tagliare le spese delle vacanze. Sul turismo americano, invece, stiamo ancora oggi registrando ottimi numeri, grazie a una clientela che ha voglia di viaggiare, che ama l’Italia ed è propensa a spendere”.

La percentuale di italiani che rimane in Italia per le vacanze è comunque altissima, “siamo tra l’87 e il 92 per cento. Tuttavia, scenderà probabilmente il numero di nostri connazionali che faranno vacanza e si accorcerà il periodo della villeggiatura, proprio per una questione di spesa. Gli alberghi, di per sé, non incidono molto: rappresentano non più del 27% del costo della vacanza, che è fatto da tante altre voci”.

Il supporto degli stranieri

A salvare l’estate saranno, dunque, i turisti stranieri, soprattutto nelle città d’arte: “La crisi che oggi interessa l’Italia riguarda anche la Germania, che per noi è il primo mercato straniero nel turismo – precisa il presidente -. Ma potremmo avere un vantaggio dallo svolgimento delle Olimpiadi in Francia, nostro diretto competitor. Il turista non interessato ai Giochi, in questo momento non va nel Paese transalpino, perché non trova posto o perché i costi sono decuplicati. E quindi sceglie l’Italia”.

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