Il commento del direttore
Remo Vangelista
"Provinciali". È questa l'accusa che lancia Flavio Briatore (nella foto) alla Puglia, dopo il caso del matrimonio multimilionario che, la scorsa estate, ha attirato i riflettori sulla Regione. E che sarebbe stato seguito dall'addio alla Puglia della società che ha organizzato l'evento.
Il tema era stato sollevato anche da Marisa Melpignano, proprietaria di Borgo Egnazia (e di altre strutture di lusso nella Regione), secondo la quale l'attenzione sull'evento sarebbe stata eccessiva.
Briatore ha colto la palla al balzo e, in una lunga intervista a repubblica.it, ha detto la sua sul turismo nella Regione. Partendo dall'idea che, se una persona che se lo può permettere e non è un personaggio pubblico, vuole organizzare un evento di lusso, bisogna rispettare la sua privacy. E l'imprenditore chiarisce l'accusa con un aggettivo: "Provinciali".
"La Puglia non è abituata a un certo tipo di turismo - afferma Briatore -, arriva un jet privato e succede il finimondo, tutti cercano visibilità. A Ibiza di jet privati ne atterranno 60 in un giorno, in Costa Smeralda 150, eppure nessuno va a paparazzare". Eppure, secondo Briatore, la Puglia ha le carte in regola per conquistare il turismo di lusso: "Il vostro è un territorio fantastico, anche l'entroterra è bello, avete aranceti e uliveti, avete più o meno tutto per fare un certo tipo di turismo". E conclude: l'ipotesi del Twiga in Salento sarebbe ormai naufragata.