Cinesi e lusso, come cambiano i consumi

Il mercato cinese è destinato a diventare in pochi anni il primo a livello mondiale per i beni di consumo. Una tendenza che vede lo sviluppo di una classe alta e medio alta e che, secondo le previsioni, nei prossimi 15 anni comprenderà il 35 per cento della popolazione.

Il settore del lusso italiano è particolarmente interessato a questo mercato, come spiega Francesco Boggio Ferraris, direttore della Scuola di formazione permanente della Fondazione Italia Cina in occasione del MonteNapoleone Chinese New Year tenutosi a Milano. I turisti cinesi, dice Boggio Ferraris, tendono a essere sempre più giovani e facoltosi. "Possiamo parlare di tre gruppi anagrafici - commenta - i Balinghou, ovvero i nati dopo il 1980, i Jiulnighou nati dopo il 1990 e infine i Linglinghou ovvero coloro nati dopo il 2000".

Proprio questi ultimi contribuiscono ad abbassare l'età dei consumatori cinesi del lusso, che con una media di 33 anni, sono più giovani dei loro corrispondenti europei e americani. Si tratta complessivamente di persone che viaggiano e che considerano la trasferta in Europa un'occasione anche per soddisfare la sete di shopping. Per loro, Milano rappresenta una tappa pressoché obbligata, in quadro che vede l'Italia come terza destinazione alle spalle di Francia e Germania.

"Nel 2018 i turisti cinesi hanno rappresentato la prima nazionalità per acquisti tax free incidendo sul mercato per il 30 per cento - spiega Antonella Bertossi, partner relationships & marketing manager di Global Blue Italia -. Il 42 per cento dei loro acquisti è stato registrato nel capoluogo meneghino e, negli ultimi 5 anni, il peso dei turisti cinesi che spendono nel Quadrilatero della moda è aumentato del 56 per cento".

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