Il commento del direttore
Remo Vangelista
L'Italia è una delle destinazioni più ambite dai turisti cinesi che viaggiano all'estero. Ma siamo sicuri che il nostro Paese sarà in grado di mantenere questa posizione di leadership anche nei prossimi anni e con competitor europei sempre più agguerriti e organizzati.
A rispondere a questa domanda ci ha pensato, in occasione di un convegno promosso a Roma da Unindustria e Associazione Civita, Coley Dale, senior director for strategic parnerships di Trip, principale operatore online del Paese del Dragone.
"L'Italia ha finora vinto la battaglia per attrarre più turisti cinesi, ma - ha avvertito il manager - ci sono concorrenti come Francia e Germania con il fiato sul collo e altre destinazioni anche piccole che si stanno attrezzando rapidamente". Come fare, quindi, per mantenere questo vantaggio?
"Sicuramente servono accordi commerciali e investimenti delle compagnie aeree, ma - ha sostenuto Dale - bisogna anche rendere il Paese più ospitale nei confronti di questi turisti che non sono abituati a pratiche per noi familiari".
Nella programmazione dell'offerta turistica è poi fondamentale, secondo il manager di Trip, tenere a mente alcune attitudini di questo mercato. "I cinesi non amano i luoghi troppo affollati, anzi la calca e le lunghe file li scoraggiano". Infine preoccupazioni anche minime concernenti la sicurezza hanno su di loro un impatto devastante: "Sono molto sensibili agli imprevisti e un problema di sicurezza può subito provocare una emorragia di visitatori. Ecco perché l'immagine pubblica di una destinazione è importantissima".