Il commento del direttore
Remo Vangelista
Quasi 5 milioni di italiani sfrutteranno il mese di settembre per trascorrere almeno una notte fuori casa e sfruttare quel che resta della stagione estiva. Il soggiorno medio sarà di 6 notti. Questi i risultati salienti dell’indagine sulle vacanze degli italiani, si legge su Hotelmag, realizzata da Federalberghi con il supporto tecnico dell’Istituto Acs Marketing Solutions.
“Questo dato ci conforta – commenta la Federalberghi -, perché significa che gli italiani si stanno riprendendo i propri spazi allungando la stagione turistica sul proprio calendario. In passato questo sarebbe stato un elemento di assoluto rilievo per noi che puntiamo a destagionalizzare i flussi turistici, ma, a causa della pandemia, oggi la priorità è la sopravvivenza delle imprese e dei posti di lavoro”.
Se è vero che la stagione estiva è stata salvata grazie agli italiani che hanno scelto per la propria vacanza le località all’aria aperta della Penisola e delle isole (mare, montagna, lago e terme), i turisti stranieri sono ancora lontani. “In termini di teste si tratta, in un anno normale, di circa la metà delle presenze turistiche, ma – prosegue la Federazione degli albergatori -, in termini di spesa, chi attraversa il confine italiano generalmente spende di più rispetto a un nostro connazionale. Ci considereremo fortunati se a settembre riusciremo a eguagliare il risultato dell’anno scorso: 8 milioni di turisti tra italiani e stranieri. Se pensiamo che la stessa cifra, a settembre 2019, è stata raggiunta solo dagli stranieri, ci rendiamo conto di quanto sia grave la situazione”. Pertanto, al fine di agevolare il ritorno dei turisti stranieri è necessario aprire le porte dell’Italia a tutti coloro che siano in possesso di una certificazione equivalente al green pass, a prescindere dal Paese di provenienza. Ad esempio, è necessario rimuovere il vincolo della quarantena per i turisti provenienti dal Regno Unito, che costituisce un grave freno ai loro viaggi nel Belpaese. Difficilmente una persona si recherà in vacanza in una determinata località sapendo che sarà obbligatoriamente confinata nel proprio domicilio per gran parte del periodo di soggiorno.
Tra settembre 2019 e lo stesso mese del 2020 la classifica delle presenze per nazione di provenienza è profondamente mutata sia nelle quantità che nell’area geografica. Ai primi posti troviamo esclusivamente i Paesi più vicini, con perdite che arrivano al 96% per Cina e Usa (quest’ultimo passato dal secondo al decimo posto), mentre cinesi e russi sono usciti dalla classifica.
Oltre a ciò non si può dimenticare quello che è accaduto nei primi sette mesi dell’anno. L’osservatorio di Federalberghi, da gennaio a luglio 2021, ha registrato un calo delle presenze del 50,7% rispetto al corrispondente periodo del 2019 (-28,4% per gli italiani e -71,0% per gli stranieri). “Speriamo che la fine del tunnel sia vicina – conclude la Federalberghi -, e nel frattempo ricordiamo a tutti che gli alberghi italiani sono pronti ad accogliere in sicurezza chi vorrà prendersi ancora qualche giorno di relax. Un invito particolare va a chi ha ricevuto il Bonus Vacanze, ma non lo ha ancora speso: oramai mancano solo 3 mesi per poterne usufruire”.