Il commento del direttore
Remo Vangelista
“Importante è non tornare indietro, pensando di smantellare il Ministero del Turismo”. Questa la speranza del titolare del dicastero Massimo Garavaglia una volta che, dopo le elezioni del 25 settembre, si sarà insediato il nuovo Esecutivo a Palazzo Chigi.
In un’intervista pubblicata oggi su Il Sole 24 Ore, Garavaglia rivendica come il ministero sia stato “un assetto che in un anno ci ha permesso di guadagnare due posizioni nella graduatoria World Economic Forum nel settore turismo. Ora siamo nella top ten - sottolinea -. Non è un caso”.
Lavorare sull’offerta
La Penisola ha registrato performance positive sul fronte dell’incoming negli ultimi mesi, ma secondo il ministro c’è ancora da fare per rendere strutturale l’offerta turistica italiana. La ripresa registrata nella stagione 2022, spiega, “non va considerata come un rimbalzo, ma un punto di partenza per consolidare un recupero di quote di mercato che negli anni avevamo perso. Non basta essere il Paese più bello del mondo, bisogna anche farlo sapere in giro”. “L’errore più grave che si può commettere – continua il ministro uscente - è attirare un viaggiatore e non riuscire a riportarlo nel nostro Paese, ma per fidelizzare i turisti si deve puntare sulla qualità in ogni fase dell’offerta turistica. Su questo abbiamo investito tantissimo”.
Più risorse sul turismo
E sul piano degli investimenti secondo Garavaglia “bisognerebbe orientare sul turismo risorse del Pnrr che altrimenti non verrebbero utilizzate”. “Con il primo bando sul tax credit per ammodernare le strutture ricettive, a fronte di una disponibilità di 600 milioni di euro, abbiamo raccolto richieste per tre miliardi. Ne abbiamo aggiunti altri trecendo, ma ne mancano ancora più di due miliardi”.