Il commento del direttore
Remo Vangelista
Un calendario ricchissimo di eventi che animeranno il territorio per tutto l’anno è quello presentato da Piemonte e dalla città di Torino per il 2023. “Il Piemonte – dice l’assessore al Turismo della Regione, Vittoria Poggio, si presenta come un hub naturale per i grandi eventi, su cui abbiamo deciso di puntare operando in sinergia con il capoluogo e con tutto il territorio”.
Dallo sport all’enogastronomia, dalla musica alla cultura fino al congressuale, il Piemonte è pronto ad attrarre flussi grazie alla sua programmazione annuale.
“Siamo convinti che gli eventi rappresentino una grande opportunità per il rilancio della nostra città – sottolinea Mimmo Carretta, assessore al Turismo e Grandi Eventi della città di Torino –; lo dimostrano i dati di Eurovision Song Contest ospitato lo scorso anno. La manifestazione ha registrato 22,8 milioni fra impatti diretti, indiretti e indotti, senza considerare l'enorme ricaduta mediatica, valutata oltre 66 milioni di euro. Intendiamo promuovere Torino nel mondo e abbiamo esperienza e capacità per diventare sempre più attrattivi”.
Il territorio, sottolinea inoltre Carretta, sta mostrando una forte vitalità, “e lo dimostrano i dati dell’aeroporto di Torino, che ogni mese registra record di traffico rispetto agli anni precedenti. Per questo abbiamo deciso di lavorare con un metodo di condivisione non solo fra istituzioni, ma con gli operatori e le associazioni”.
Gli eventi portano beneficio alla destinazione ospitante essendo importanti strumenti per la sua valorizzazione e il posizionamento dell’immagine a livello nazionale e internazionale oltre a favorire la crescita economica del tessuto turistico e commerciale; sono altresì un motivo di visita per scoprire le attrattive e le eccellenze che un territorio ha da offrire.
“I grandi eventi – sottolinea ancora Poggio - sono motori fondamentali per il marketing del territorio e per lo sviluppo economico della nostra regione che in questi anni ha fatto un salto di qualità. È aumentata l’offerta, ma soprattutto le prerogative di eccellenza che hanno consentito a tutti i territori di superare la concorrenza straniera, grazie a un tessuto imprenditoriale che anche nei momenti più difficili ha scommesso su un settore che sta diventando strategico, un traino per la nostra economia”.