Il commento del direttore
Remo Vangelista
“Il cantiere è partito”. Così Evelina Christillin, presidente del Museo Egizio di Torino, annuncia ufficialmente l’avvio dei lavori che, in vista delle celebrazioni per il bicentenario del 2024, daranno nuova forma alla storica sede espositiva.
Grazie a queste opere la città potrà contare su una nuova piazza, elegante e centralissima, ricavata nell’attuale corte. “Una nuova agorà – tiene a precisare la presidente – che darà gratuitamente accesso al Tempio rupestre di Ellesija – nel suo genere il più antico della Nubia -, donato dall’Egitto all’Italia nel 1966 a seguito della costruzione della diga di Assuan”. Un preziosissimo frammento del paesaggio archeologico a disposizione della cittadinanza, presto affiancato da un altrettanto prezioso frammento di paesaggio naturalistico ricreato con piante e fiori provenienti dalla terra del Nilo.
I rendering presentati da David Gianotten, cui fa capo il team OMA selezionato per il restyling architettonico del Museo, restituiscono plasticamente l’idea di uno spazio di ricerca e di disseminazione culturale totalmente nelle corde del Direttore Christian Greco, che lo desidera quanto più possibile “inclusivo, trasparente e permeabile alla collettività e alla comunità scientifica. Perché – sottolinea – il museo è la casa di tutti”.
Una sala immersiva
Da sempre determinato a dare all’Egizio di Torino la sola cosa che gli manca – cioè l’Egitto – Greco annuncia anche la realizzazione di una nuova sala immersiva che dal centro del capoluogo piemontese “trasporterà virtualmente il visitatore nel cuore della terra dei faraoni, in una quarta dimensione in cui appassionati e studiosi potranno ricontestualizzare l’intera collezione”.
Tra i progetti in divenire anche una Galleria della Scrittura spalmata su 600 metri quadrati, una vasoteca contenente 8mila oggetti, una raccolta scritta di dialoghi tra egittologi di chiara fama, un convegno internazionale sul possibile utilizzo delle tecnologie digitali al servizio dei musei e della ricerca che riunirà fisici, filosofi, sociolinguisti, neuroscienziati, curatori e museologi. “Desideriamo - ribadisce il direttore - essere un luogo in cui storia e futuro si incontrano e si confrontano costantemente”.
Il prossimo 31 dicembre l’intera città celebrerà il bicentenario con un grande Concerto di Capodanno ispirato all’Egizio. L’esecuzione sarà a cura dell’Orchestra Filarmonica cittadina, con diretta televisiva su Sky Classica HD per chi quella notte non potesse esserci. P.T.V.