Il turismo italiano
secondo Caramanna:
“Saliremo di nuovo
sul podio mondiale”

Nel turismo troppo spesso si parla solo di numeri, presenze e arrivi. Ora, però, è cambiato il modo di valutare e leggere l’incoming: si considera l’impatto economico sul territorio, non solo il numero di visitatori. Parte da questo assunto Gianluca Caramanna, deputato, responsabile nazionale del dipartimento Turismo di FdI e consigliere del Ministro del Turismo, per definire le priorità del Governo nel campo del travel. Con un obiettivo ambizioso in mente: riportare l’Italia tra le prime tre destinazioni al mondo.

“Dobbiamo concentrarci - sottolinea nell’intervista rilasciata in esclusiva a TTG Italia - sul valore aggiunto che il turismo può apportare alla nostra nazione. Stiamo vivendo un momento di grande notorietà, con il brand Italia in crescita - spiega -. Tuttavia, l’obiettivo non è solo aumentare i numeri, ma creare un turismo di qualità che apporti valore aggiunto all’economia. Spesso si parla di overtourism, ma il nostro modello di turismo deve essere inclusivo e aperto, siamo contrari a un modello chiuso. Il Governo punta a migliorare servizi e formazione per aumentare il valore economico del settore, rendendo l’Italia pronta a innalzare il prezzo medio speso dai turisti”.

L’ultimo anno, continua il nostro itnerlocutore, ha visto un aumento del Pil grazie al turismo, confermando che è la prima industria d’Italia. “Il Presidente del Consiglio - evidenzia Caramanna - ha istituito un ministero dedicato, dimostrando l’importanza del turismo nelle politiche di governo, un valore aggiunto per l’economia e il settore”.

Onorevole Caramanna, quali sono i principali problemi nel comparto turistico?

“Il comparto turistico sta crescendo rapidamente, ma affronta diverse difficoltà legate all’abusivismo e alla concorrenza sleale. Il Governo si concentrerà nei prossimi mesi su questi problemi, per contrastare l’abusivismo ad esempio nelle guide turistiche, negli affitti brevi e in altre professioni del settore. Questi fenomeni non solo creano insicurezza, ma danneggiano anche l’immagine del nostro turismo”.

Quali azioni sono state intraprese e quali sono in programma?

In questi due anni di governo abbiamo avviato molte iniziative per rilanciare il turismo. Abbiamo focalizzato l’attenzione non solo sui grandi centri culturali e il turismo balneare e religioso, ma anche su tipologie di turismo minore, come quello delle aree interne, i cammini e i piccoli comuni a vocazione turistica. Il Ministero del Turismo ha finanziato il turismo lento post-Covid, favorendo la destagionalizzazione e il turismo di prossimità. Di tutto questo ha beneficiato l’economia delle aree interne, con la rivitalizzazione di zone con problemi infrastrutturali.

Quali sono i cluster turistici da presidiare?

“Attualmente è essenziale presidiare il turismo balneare, anche a causa dei problemi legati alla direttiva Bolkestein che il Governo Meloni sta cercando di risolvere. Un altro cluster importante è il turismo religioso, che sarà potenziato dal Giubileo imminente, rappresentando un grande volano per l’Italia intera, non solo per Roma. I fondi ad hoc del Pnrr per “Roma Caput Mundi” (500 milioni di euro) saranno al centro delle nostre politiche nei prossimi mesi”.

Un suo commento su Ita Airways - Lufthansa?

“Il mio commento è assolutamente positivo. Questa partnership è una buona occasione per sviluppare nuove rotte e rafforzare il nostro modello turistico internazionale, offrendo migliori risposte ai turisti e ampliando le destinazioni. Molti avrebbero preferito una Ita Airways al 100% italiana, ma è importante considerare le necessità internazionali di un modello turistico diverso. Esempi come British-Iberia dimostrano che queste collaborazioni possono far crescere il turismo, quindi ben venga questo accordo”.

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