L’Italia, i tedeschi
e la consueta
polemica estiva

Puntuale, come ogni estate, giunge dalle pagine dei giornali tedeschi la polemica sulle vacanze in Italia. Sembra ormai una consuetudine a cui il Belpaese deve abituarsi, cercando di non incappare nell’errore di andare in escalation e alimentare la polemica oltremisura.

Questa volta a prendere di mira la Penisola è un editoriale pubblicato dal Der Spiegel. Sulle colonne del giornale Frank Hornig, in vacanza proprio nella siciliana Noto, chiede - si legge su Corriere.it - se valga ancora la pena andare in vacanza in Italia, lamentandosi dei troppi turisti a Taormina, dell’acqua puzzolente a Venezia e dei prezzi di hotel e stabilimenti balneari in Toscana e in Costa Smeralda.

Hornig chiama in causa anche il padre della psicanalisi, Freud, e altri grandi nomi come il romanziere Gerhard Hauptmann e Thodor Fontane, per dire che le problematiche di cui questi si lamentavano nei secoli passati, tra cui in primis la rete dei trasporti, non sono mai state risolte. Cosa fare dunque? Preferire le vacanze in terra natia.

Certo, al netto dell’eccesso di livore che traspare dall’articolo, qualche spunto su cui riflettere c’è: a partire dal sovraffollamento e dal caro prezzi. Tematiche che hanno un impatto anche sulla percezione che i viaggiatori hanno delle destinazioni e che devono spronare istituzioni, operatori e destinazioni della Penisola a lavorare su strategie congiunte di gestione sostenibile dei flussi, nonché di controllo delle speculazioni. E chissà se trovate le opportune soluzioni le tastiere delle redazioni d’oltreconfine non siano più clementi.

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