Il commento del direttore
Remo Vangelista
I tanto attesi e temuti pellegrini del Giubileo sono cominciati ad arrivare, ed entro fine anno dovrebbero raggiungere la quota record di 40 milioni. Un flusso ininterrotto che - come raccontiamo su TTG Today - darà origine a 105 milioni di presenze, per una spesa di 17 miliardi di euro. Un turista sicuramente diverso dal solito il pellegrino, che utilizza prevalentemente strutture extralberghiere (33%), organizza il viaggio in proprio (41%) o segue enti religiosi o associazioni (26%). Spende mediamente poco, ma fa viaggi più lunghi (il 60% sarà almeno di 4 giorni o più) e soprattutto intende il viaggio come un percorso che non si fermerà alla sola Città Eterna.
Una possibilità di ritorno turistico che le altre regioni italiane non si sono fatte sfuggire. La Toscana viene indicata come destinazione dal 34% degli intervistati. E allora ecco che la via Francigena, il Chianti e l’olio (è di Arezzo quello ufficiale del Giubileo), cercheranno di garantire un’accoglienza diffusa che eviti il sovraffollamento di città d’arte come Firenze o Pisa.
Anche l’Emilia Romagna punta sui cammini, come la via Romea Germanica Imperiale, e su una rinnovata offerta che integri religiosità, natura ed enogastronomia. “Il Giubileo darà una spinta notevole al nostro territorio e la strategia di creare una destinazione unica Bologna-Modena ha reso il nostro prodotto vincente” ha dichiarato Gabriella Gibertini, presidente Assoturismo e Assohotel di Modena.
Anche la Lombardia spera di consolidare il suo turismo nonostante il poco appeal religioso del territorio, investendo in IA per permettere ai capoluoghi lombardi di intercettare una parte dei pellegrini in arrivo da Nord. Le stime parlano di una possibilità di crescita dell’ospitalità di circa il 6,5%.
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