Venezia, la tassa
di ingresso
non frena gli arrivi

L’obiettivo era di ridurre il flusso turistico, ma sembra che la tassa d’ingresso a Venezia non abbia portato alla diminuzione di visitatori giornalieri. Durante la fase di prova, terminata il 5 maggio, sono stati venduti oltre 195mila biglietti, generando entrate per 975mila euro, molto di più di quanto la città si aspettasse.

Tuttavia, spiega in un intervento su Milano Finanza Francesco Fiorese, Managing Partner di Simon-Kucher & Partners, i turisti mordi-e-fuggi non sono diminuiti, anzi: “Una domenica recente - riferisce - ha visto l’afflusso di 70mila visitatori, circa 5.000 in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il provvedimento, inizialmente attivo solo nei fine settimana tra le 8,30 e le 16 fino a metà luglio, è stato accolto con scetticismo da parte di alcune associazioni locali. I rappresentanti del movimento ‘Tutta la Città insieme’ hanno criticato l’iniziativa definendola un completo fallimento. Secondo Enrico Tonolo, presidente del movimento, la tassa non è altro che una ‘campagna di marketing orchestrata ad arte’, senza reale intento di ridurre il numero di visitatori”.

Il disagio dei residenti

Gli oppositori della misura sottolineano inoltre le complicazioni per i residenti, costretti a mostrare la carta d’identità durante i controlli e a fornire i dati personali dei loro ospiti per essere esentati dalla tassa. “Queste restrizioni - continua Fiorese - sono percepite come un ulteriore disagio per chi vive stabilmente a Venezia; la pressione esercitata dal turismo di massa non riguarda solo l’infrastruttura fisica della città, ma anche il benessere dei suoi abitanti. I residenti lamentano un aumento del costo della vita e una riduzione della qualità dei servizi a loro disposizione, causati dall’afflusso continuo di turisti, mentre le attività commerciali si stanno adattando sempre più ai bisogni dei visitatori, trascurando quelli dei residenti”.

Venezia, dunque, non si è affrancata dalla pressione del turismo di massa e si trova ad accogliere giornalmente qualcosa come 80mila turisti a fronte dei 49mila residenti. Un problema complesso, quello dell’overtourism, che secondo Fiorese si può affrontare solo con l’adozione di tecnologie avanzate per monitorare e gestire i flussi turistici, come sistemi di prenotazione online e l’utilizzo di big data per analizzare le tendenze turistiche. “Sarebbe inoltre utile promuovere forme di turismo più sostenibili e responsabili, che valorizzino il patrimonio culturale senza sovraccaricare la città”.

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