Il commento del direttore
Remo Vangelista
Una pacca sulla spalla, il consueto sorriso e poche parole: “È un’altra prospettiva”. Per Andrea Andorno è la prima uscita pubblica di un certo rilievo da amministratore delegato di Sagat, la società di gestione dell’aeroporto di Torino. Ma all’incontro con TTG anticipa già la domanda del cronista, curioso di sapere com’è l’esperienza dopo tanti anni trascorsi all’interno delle compagnie aeree.
Nella Torino da bollino rosso che sfiora i 40 gradi, il manager stringe mani e si presenta a tanti volti nuovi per lui. L’occasione è l’inaugurazione dell’area arrivi rinnovata completamente. Un passo importante per il rilancio dello scalo e lui lo sa bene, perché in tanti anni ha imparato che la soddisfazione del passeggero la si misura in volo, ma anche all’arrivo, perché, dice “se l’impatto con la porta della città è positivo il viaggiatore completa il suo grado di soddisfazione” oltre che iniziare nel migliore dei modi il soggiorno.
La nuova sfida
Terminata la cerimonia poi Andorno torna sul cambio di prospettiva: “È una bella sfida in quella che è l’altra faccia della stessa medaglia all’interno del trasporto aereo”. Stessi attori, visti però da un punto di vista diverso. Con in più un momento per la città e per lo scalo non dei più semplici. “Ho molta fiducia – prosegue – e stiamo lavorando per riaprire il dialogo con alcune compagnie, perché Torino ha bisogno di più voli”. Un’operazione per la quale farà valere sicuramente i suoi anni di esperienza nel trasporto aereo, in particolare gli ultimi in Air Italy-Meridiana.
Poi torna ancora sul cambio di prospettiva: “Qui c’è tutta la parte dell’infrastruttura che per me è un mondo nuovo, ma ho trovato persone validissime che mi stanno aiutando. Anche questa è una bella sfida”. Poi si sofferma su un particolare: “Prima conoscevo i nomi dei miei passeggeri, adesso no. È strano…”. Un’altra pacca sulla spalla e via verso i 40 gradi di Torino.