Lo Sri Lankanon ha paura: tutte le contromosse per poter ripartire

Help desk informativi negli hotel e negli aeroporti, una linea telefonica di costante aggiornamento sula situazione della sicurezza, comitati intersettoriali che uniscono settore pubblico e privato e una task force per organizzare il più rapidamente possibile il piano di ripartenza del Paese.

Lo Sri Lanka non intende lasciarsi sopraffare dalla paura e corre al riparo per limitare i danni degli attacchi terroristici di Pasqua sull’incoming dall’estero.

"La ripresa sarà rapida"
“Sono fiducioso: l’industria turistica del nostro Paese si riprenderà velocemente, forse già nel giro di un paio di mesi”. Kishu Gomes, chairman di Sri Lanka Tourism Promotion Bureau, non nasconde la forte eco degli attacchi, ma crede in una pronta ripartenza.

“L’esercito - spiegato ai media internazionali - ha un buon controllo della situazione. È stato in grado di catturare la maggior parte dei colpevoli e sta facendo luce anche sulle menti che stanno dietro alle organizzazioni terroristiche. Finora è stato molto efficiente”.

Arrivi a meno 20 per cento
Tuttavia il chairman non vuole sottovalutare le conseguenze degli attentati che, spiega, possono essere quantificate in un calo di 20 punti percentuali in termini di turisti in arrivo nel prossimo periodo. Un brutto colpo per un’industria che, ha ricordato, impiega circa 700mila persone di cui 400mila direttamente coinvolte nel settore: in pratica una famiglia su dieci nel Paeese trae sostentamento dal turismo. “Il turismo – ha aggiunto – è il terzo maggiore generatore di entrate valutarie del Paese”.

Le prime misure
Un comparto vitale per l’economia dello Sri Lanka, cui il Paese non intende affatto rinunciare, e proprio per questo ha messo in campo da subito una serie di misure d’emergenza per affrontare la situazione, cui faranno seguito altre per ripristinare la fiducia nei mercati internazionali.

“Immeditatamente dopo l’attacco – spiega il chairman – abbiamo schierato team addestrati negli hotel interessati, in tutti gli ospedali e negli aeroporti per informare e rassicurare i turisti presenti, oltre ad assistere quelli colpiti dagli attacchi”. Negli alberghi e negli scali sono stati installati help desk di informazione turistica ed è stata istituita una linea di emergenza, attiva tuttora per fornire aggiornamenti costanti sulla situazione della sicurezza, “linea che si aggiunge al consueto lavoro di informazione dei media locali e dei social media”.

Al lavoro per risollevarsi
Una task force è intanto al lavoro per mettere a punto il piano di rilancio e allocare le risorse necessarie a supportare l’industria turistica nella sua ripresa.

“Il piano d’azione sarà graduale, con l’obiettivo di ridurre al minimo l’impatto finanziario delle cancellazioni delle prenotazioni e risollevare l’immagine del Paese”.

Il governo ha anche istituito diverse sessioni di lavoro intersettoriale di alto livello per coinvolgere sia il settore pubblico, sia quello privato nella strategia di recupero.

La presenza alle fiere
Fondamentale la presenza alle fiere internazionali come l’Atm di Dubai, appena conclusasi, dove il messaggio diffuso è stato chiaro: ”Lo Sri Lanka non si lascerà sconfiggere dal terrore e il suo obiettivo è mostrare al mondo il proprio impegno nella sicurezza dei turisti”.

Lo Sri Lanka Convention Bureau sarà presente anche all'Imex di Francoforte dal 21 al 23 maggio per promuovere il settore Mice, un importante motore di crescita per il Paese.

Riaperti i social network
Intanto il Governo ha deciso di riaprire i social network che erano stati resi irraggiungibili dopo gli attentati di Pasqua a patto, però, spiega la nota governativa, che “le persone li usino responsabilmente, per via della situazione delicata del Paese”. E a questo proposito Gomes lancia un appello a tutti coloro che, in passato, hanno visitato il Paese e ne sono rimasti affascinati: “Diventate i nostri ambasciatori, diffondete ovunque possiate il nostro messaggio di speranza e tolleranza: gli abitanti dello Sri Lanka sono tra le persone più accoglienti del mondo e quando gli ospiti arrivano da noi diventano parte delle nostre famiglie”.
Stefania Galvan

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