Il commento del direttore
Remo Vangelista
Anche l'industria turistica degli Stati Uniti inizia a fare i conti con le perdite dovute all'emergenza coronavirus.
Secondo un report di Tourism Economics, nel secondo e terzo trimestre 2020 il calo complessivo degli arrivi internazionali dovrebbe attestarsi al 7,6%, che equivale a 6 milioni di presenze in meno e un mancato introito di 19 miliardi di dollari. A pesare sono state inizialmente le defezioni dall'Asia (-90% di arrivi da Hong Kong, -70% dalla Thailandia, due terzi dei voli cancellati da e per la Cina), ma adesso si aggiungeranno le limitazioni riguardanti l'Europa, con l'Italia in testa. Secondo il report, il 2020 potrebbe chiudersi con una riduzione degli arrivi esteri vicino all'8,4%, livello registrato nel famigerato 2001.
Per questo l'amministrazione Trump, dopo una prima sottovalutazione del caso, sta pensando a misure urgenti per sostenere il settore aereo e ricettivo. A. L.