Stop all'uso del denaro contante: le novità del 2018

Dal primo luglio 2018 nuovi divieti all’uso di denaro contante: divieto di pagamento in contanti degli stipendi e divieto di pagamento in contanti dell’acquisto di carburante (nel caso si desideri beneficiare della deducibilità del costo).

Questi nuovi limiti vanno ad aggiungersi alle ben note limitazioni già presenti in tema di normativa antiriciclaggio, che vietano il trasferimento di denaro contante, effettuato a qualsiasi titolo tra soggetti diversi, quando il valore oggetto di trasferimento sia complessivamente pari o superiore a 3mila euro.

I nuovi divieti di uso del contante per stipendi e carburanti riguardano qualsiasi importo (anche inferiore ai 3mila euro).

Per gli stipendi in cosa consiste il divieto?

Innanzitutto si prevede che a far data dal 1° luglio 2018 i datori di lavoro corrispondano ai lavoratori la retribuzione, nonché ogni anticipo di stipendio, attraverso una banca o un ufficio postale con uno dei seguenti mezzi:
a) bonifico;
b) strumenti di pagamento elettronico;
c) pagamento in contanti presso lo sportello bancario o postale dove il datore di lavoro abbia aperto un conto corrente di tesoreria con mandato di pagamento;
d) emissione di un assegno consegnato direttamente al lavoratore o, in caso di suo comprovato impedimento, a un suo delegato.

Al datore di lavoro o committente che viola tali obblighi si applica una sanzione da 1.000 euro a 5.000 euro.

Dalla lettura della norma si ritiene siano escluse dal divieto di pagamento in contanti le altre forme di rapporto di lavoro come il lavoro autonomo, le borse di studio, le attività di amministratore di società o i pagamenti relativi a compensi di lavoro autonomo occasionale (le cosiddette “collaborazioni occasionali con ritenuta d’acconto”), così come i rimborsi spese per trasferte.

Per quanto riguarda i carburanti, invece, se si intende beneficiare della detraibilità dell’IVA e della deducibilità del costo sarà necessario effettuare pagamenti esclusivamente mediante carte di credito, carte di debito o carte prepagate.

Viene poi abolita la “scheda carburante” e tutti gli acquisti, per beneficiare della detraibilità e deducibilità, dovranno essere documentati da fatture elettroniche emesse dai distributori.

Giulio Benedetti – Studio Benedetti Dottori Commercialisti – www.studiobenedetti.euwww.iva74ter.it

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