Governo Conte, il mistero della delega al turismo

Non c’è pace per chi lavora nel settore turismo in Italia. Da quando, nel 1993, un referendum ha abolito il Ministero dedicato, la delega per il comparto ha vagato senza pace da un ufficio all’altro. Prima come delega della Presidenza del Consiglio, assegnata a diversi sottosegretari e ministri, poi associata al Ministero dei Beni Culturali, sembra ora che debba cambiare nuovamente indirizzo.

Mentre il Presidente del Consiglio annunciava, infatti, la lista dei ministri, da più parti iniziavano ad arrivare notizie che l’ex capogruppo della Lega al Senato, Gian Marco Centinaio, indicato come papabile per la poltrona più alta del turismo, reclamasse per sé la delega.

Una voce talmente insistente che, nella tarda serata di ieri, alcune agenzie di stampa davano per nato un inedito Ministero delle Politiche Agricole e del Turismo.

La situazione, in realtà, è ancora piuttosto liquida, tanto è vero che al momento negli elenchi dei ministri che compaiono sui mezzi di informazione il turismo è scomparso e non viene associato né al Mibac né tanto meno alle Politiche Agricole.

Le trattative sembrano essere ancora in corso e probabilmente in uno dei primi Consigli dei Ministri la delega traghetterà verso le mani di Centinaio: i tempi non sembrano essere ancora definiti, ma non dovrebbe stupire una eventuale accelerazione.

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