Il commento del direttore
Remo Vangelista
Ota Viaggi non si è mai fermata. Questo grazie all’impegno della famiglia Aprea e al mai domo Massimo Diana. Uno che nelle squadre di calcio giocherebbe a centrocampo per portare avanti 100 palloni a partita. In questo caso il direttore commerciale di Ota attraverso i social si è messo nei panni di un cronista e ha voluto raccontare la cronistoria della sua azienda dal giorno dell’incendio della sede all’ingresso nella nuova 'casa'.
Partendo dai tre giorni più difficili vissuti alla ricerca di recuperare “il possibile nell’ufficio andato in fiamme e uscendo in lacrime ogni volta con in mano una foto e un foglio, un ricordo di tutta la vita in azienda”.
E chiudendo con il giorno più bello, il 19 giugno, con l’ingresso nella nuova sede.
“Abbiamo fatto un lavoro immane, quasi impossibile – racconta Diana –. Solo con la sana follia d’amore verso la nostra società. Ripartiti con 11 giorni di lavori quando di norma questa attività viene pianificata in 30-40 giorni. Una follia”. A volte, proprio la follia porta a compiere l’impresa.