Il commento del direttore
Remo Vangelista
Il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca (nella foto), ha espresso disappunto in merito agli Stati Generali indetti dal premier Conte, ai quali Federalberghi non è stata invitata a partecipare, almeno nel programma finora predisposto.
“Siamo un settore che pesa per il 13% del Pil – dice Bocca in un’intervista rilasciata a Huffingtonpost - e tra quelli più colpiti”.
Il comparto prevede di perdere 350mila posti tra i lavoratori stagionali, il 20% delle strutture rischia di chiudere e comunque non aprirà fino a settembre: “Se non prolungano la cassa integrazione fino a fine anno sarà il Vietnam”.
Bocca sottolinea come in questi mesi non si sia mai avuto alcun confronto con Giuseppe Conte. Al contrario, con Dario Franceschini e il ministero della cultura sì. E su alcuni provvedimenti “siamo anche d’accordo”. Come nel caso dell’abolizione della prima rata dell’Imu e dell’intervento per il credito d’imposta sui canoni d’affitto.
“Ci sorprende poi che nel decreto Crescita sia stato inserito un po’ di nascosto un articolo in cui viene tolto il posto destinato alle imprese nel cda dell’Enit. Si passa da una formula a tre, con un presidente indicato dal ministero, uno dalle regioni e uno dalle imprese, a uno schema in cui oltre al presidente e all’amministratore delegato, entrambi scelti dalla politica, si aggiunge solo un rappresentante delle regioni”.