L’assalto dei fondi agli hotel nazionali in sofferenza finanziaria

Fondi e colossi stranieri dell’immobiliare sono in cerca di ghiotte occasioni nell’hotellerie italiana. Il momento è, purtroppo, quanto mai propizio: l’eco della forte sofferenza finanziaria del comparto alberghiero ha valicato i confini nazionali, e i corteggiatori si stanno facendo avanti numerosi, alcuni anche con una certa insistenza.

“Non passa mese senza che gruppi o fondi esteri mi propongano di cedere gli immobili o l’intera azienda - racconta Bernabò Bocca, presidente di Sinahotels e di Federalberghi, a Repubblica -. Non ci penso nemmeno! Ma questo interesse diventerà una vera onda che investirà il settore”.

Anche Starhotels è entrata nel mirino, così come Th Resorts, che avrebbe comunque resistito “alle avances di gruppi tedeschi e spagnoli”, come spiega il presidente Graziano Debellini. Innegabile l’interesse, secondo Carmela Colaiacovo, vicepresidente di Confindustria Alberghi, nel mettere a segno acquisizioni e fusioni “principalmente concentrate su città quali Roma, Milano, Venezia, o Firenze”.

A contrastare l’avanzata estera si fa avanti Cdp, che, attraverso il Fondo nazionale del turismo, sta cercando interlocutori in fascia lusso per convincere i potenziali venditori con nuovi strumenti finanziari, quali l’opzione di riacquisto dell’immobile tra il quinto e il settimo anno e la possibilità di finanziare il buy back.

Cassa Depositi e Prestiti, come anticipa Repubblica, punterebbe a finalizzare alcune acquisizioni entro l’estate, per un totale di un migliaio di camere. S. P.

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