Il commento del direttore
Remo Vangelista
Un bravo giocatore di poker, senza una smorfia, senza fare trasparire nulla. Mentre gli spagnoli chiedevano impegni e lettere di conferma, Nardo Filippetti si sfilava silenziosamente e andava a sedersi al tavolo di Alpitour. E la partita a poker è ripresa cambiando solo tavolo. Nardo da Pesaro si era inizialmente innamorato dell’offerta di Barceló. I primi contatti lasciavano trasparire una vendita veloce e indolore. Poi qualcosa si è inceppato e tra una visita in terra di Spagna e mail meno “amorevoli” è calato il gelo o quasi.
In quelle giornate Alpitour, forte di un socio di esperienza come Giovanni Tamburi ha fiutato la preda e si è immediatamente inserito nella trattativa chiudendo con rapidità e annunciando l’operazione attraverso una nota ufficiale. Tra le righe si è comunque capito che siamo solo alle prime fasi e il prezzo dell’operazione verrà comunicato tra qualche tempo. Serviranno analisi e due diligence approfondita per fissare i paletti dell’operazione. Sul Corriere della Sera nei giorni scorsi è comparso il valore dell’operazione 100 milioni di euro e una poltrona in cda Alpitour per Filippetti.
Forse presto per parlare di cifre, ma andando a scorrere le recenti operazioni di Alpitour (Press Tours e Swan) si potrebbe ipotizzare un percorso simile con passaggio di quote nell’arco di un triennio. Adesso ci sono da valutare moltre altre situazioni compresa l’integrazione tra due mondi e due organizzazioni aziendali ben diverse.